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mercoledì 23 maggio 2012

EASY NETWORK, banale nella sua semplicità

Dal titolo si dovrebbe capire quale é il mio pensiero sull'Entry level delle reti di imprese.

Dopo aver vissuto e visto tante reti fallire nel tempo a causa dei troppi vincoli a fronte degli scarsi benefici, mi sono reso conto che occorre semplificare al massimo la vita dei "retisti".

Quali sono le difficoltà piú sentite?

Sicuramente al primo posto c'è la scarsità dei risultati, economici o gestionali, in tempi brevi.

Il costo di gestione di una rete, in genere, non viene ben percepita dai partecipanti, in quanto è poco conosciuto fino a un momento topico, quello in cui viene chiamato a risanare le finanze del gruppo!

L'altro aspetto che viene vissuto come notevolmente problematico é la gestione dell'attività del gruppo. Quasi sempre il gruppo opera per ottenere delle commesse per conto dei propri aderenti e qui nasce spesso il malcontento sui metodi di suddivisione del lavoro, difficile accontentare tutti, anzi facile scontentare tutti!

Tutti i partecipanti al gruppo vorrebbero essere considerati importanti, anche perché spesso le promesse di recruiting sono state completamente disattese.
E allora?
Allora sono nate, da pochi anni, le reti semplificate, come impegno e anche come attività, limitandosi spesso ad attività espressamente pubblicitarie.
Ma servono?
Certo che servono, soprattutto se consideriamo il mercato nazionale o europeo.

Prendiamo ad esempio un gruppo di imprese che si occupano di impiantistica, tipo energie alternative.
Se consideriamo le singole imprese, queste soffrono della forte concorrenza a causa della proliferazione di piccole e grandi imprese nel settore senza poter offrire molto di più dei concorrenti.

Come gruppo possono avere più chances se offrono convenienza tramite iniziative promozionali, oppure con l'offerta di sicurezza tramite garanzie esclusive del gruppo.
E il tutto veicolato semplicemente tramite pubblicità nazionale o regionale oppure ancora, per i gruppi locali, a livello provinciale.

Il fulcro dell'attività è dunque una idea marketing, veicolata tramite semplice pubblicità.
Funzionerà?
Se l'idea di base (di marketing) è onesta e sufficientemente originale è anche semplice comunicarla efficacemente, in modo da ottenere risultati concreti in tempi brevi.

Sembra troppo semplice questa teoria?
Sì lo è, ma le cose semplici sono quelle più comprensibili e valutabili, quindi con minori possibilità di contestazioni future.

Ma che gruppo è se si limita a fare attività di comunicazione strategica?
Le idee che stanno alla base della comunicazione del gruppo, dovrebbero essere originali, forti e vincenti, e questo fatto è già un ottimo step per avere un marketing mix innovativo.
Il prodotto è ben definito, o quanto meno la sua filosofia, il prezzo spesso viene evidenziato come conveniente, il posizionamento sicuramente è definito dal tono del messaggio pubblicitario, la distribuzione è ben identificata per poter arrivare ai suoi aderenti.

Quindi con questo semplice approccio, sicuramente non troppo impegnativo, esprimiamo il marketing mix in modo chiaro del gruppo.
Esempi di questi gruppi ce ne sono, anche se vedo, con un po' di perplessità, che diversi si stanno organizzando per offrire più servizi ai propri aderenti, perdendo di vista la semplicità e aumentando costi e vincoli!

La semplicità paga, non lasciamoci coinvolgere dalla smania di voler fare di più senza avere giá le spalle più che robuste.

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